L’invenzione nasce dal potenziamento di un immunomodulante già noto da oltre un secolo, il BCG e le molecole ad azione anti COX2, definite antiinfiammatori non steroidei di ultima generazione; questi hanno un forte potere inibente selettivo nei confronti dell’enzima inducibile COX2, responsabile della cascata di mediatori che provocano e amplificano la flogosi. Il BCG da una parte esalta quindi certe peculiarità tipiche della risposta cellulomediata, dall’altra induce indirettamente la produzione di PGE2 la quale down-regola il sistema.

La terapia combinata, unendo l’azione del BCG e dell’anti-COX2 (coxib), determina quindi un forte potenziamento dell’effetto citotossico e cellulo-mediato delle differenti categorie di linfociti, con un incremento specifico e selettivo dell’attività del sistema immunitario nei confronti di tutte quelle patologie che vedono nella risposta linfocitaria Th1-mediata il loro più potente antagonista.

Tra le patologie sulle quali, sino ad ora, si è verificato l’effetto sorprendente e spesso risolutivo della nostra associazione immunomodulante, vi sono alcune patologie parassitarie quali la Leshmaniosi canina, la demodicosi, patologie neoplastiche primitive e/o metastatiche (melanoma, sarcoma iniezione indotto), malattie infettive quali la Peritonite Infettiva Felina (FIP), l’Immunodepressione felina da retrovirus (FIV), e malattie a genesi immunomediata quali l’ IBD del cane e del gatto, la stomatite proliferativa felina – FIV correlata, la Proventricolite Dilatatativa del Pappagallo ed altre ancora.

Campo di applicazione

Le applicazioni sono notevoli sia in campo medico veterinario ma soprattutto in campo medico umano, data la gamma di potenziali malattie che potrebbero essere curate e in molti casi guarite con il protocollo. L’utilizzo del protocollo immunomodulante potrebbe quindi avere applicazioni su scala mondiale e coadiuvare o addirittura rappresentare la prima scelta nella lotta contro malattie a vastissima diffusione, che vedono in un deficit della risposta cellulo-mediata di tipo Th1 la loro principale causa patogenetica (Tubercolosi, HIV, Malaria etc.).

Vantaggi

L’invenzione migliora notevolmente lo stato dell’arte degli immunostimolanti, poiché by-passa i limiti della terapia immunostimolante classica BCG-mediata.La combinazione di BCG e di anti-COX2 elimina l’aspetto critico dell’immunomodulazione effettuata con il solo uso del BCG, che sta proprio nella flogosi che questo induce e che, a livello locale, determina la produzione di PGE2 che down regola il potere fagocitante e l’efficace clearance del patogeno da parte dei macrofagi. L’unione dell’anti-COX2 resetta il sistema riportando a livelli praticamente nulli la PGE2 e amplifica l’effetto dei macrofagi finalizzando al 100% le attività del sistema stesso nella presentazione antigenica e nella risposta fagica.Con il protocollo immunomodulante “aiutiamo” il sistema immunitario a superare i suoi limiti naturali e a distruggere quelle noxae che sfruttano meccanismi di “elusione” antigenica atti a confondere o a ridurre al minimo l’effetto delle cellule fogocitarie e della risposta cellulo-mediata.

 

Università degli Studi di Camerino, Mendes s.a.
Rossi Giacomo, Scarpona Silvia
area.ricerca@unicam.it
Disponibile
RM2011A000529
Italia, Europa, India